Cos’è la grafologia?
La grafologia è una disciplina che ha come obiettivo conoscere la persona in tutti i suoi aspetti, sia temperamentali che relazionali attraverso l’interpretazione della sua scrittura. La grafologia non si interessa del contenuto o della sintassi dello scritto ma unicamente del movimento della mano nello spazio grafico.
La Grafologia è una vera e propria scienza umana, è una disciplina autonoma che ha precisato il suo oggetto di studio nella scrittura umana, il suo apparato metodologico, le sue tecniche, le sue procedure, la sua terminologia, sono il frutto di molti studi effettuati su scritture dai padri fondatori della disciplina.
La grafologia mi è utile in molti settori come:
- Nell’età evolutiva. Nel bambino, il disegno, lo scarabocchio e la scrittura sono segni rivelatori di disagio psicologico;
- Cura della disgrafia, attraverso la rieducazione della scrittura o grafoterapia, con l’obiettivo di ripristinare le funzioni grafiche perdute e il loro potere di comunicazione;
- Rieducazione del gesto grafico, consente attraverso la guida del grafologo di recuperare una difficoltà grafo motoria;
Nell’orientamento agli studi superiori e universitari, perché è in grado di rilevare le potenzialità ma sopratutto le attitudini di un ragazzo;; - Analisi della grafia permette di conoscere i tratti di personalità dello scrivente e di metterne in evidenziarne le qualità, le risorse e le capacità ancora non espresse;
- Selezione del personale e nello sviluppo delle risorse umane perché è in grado di rilevare le potenzialità ma sopratutto le attitudini della persona.
Nel corso della storia si sono sviluppate più scuole di grafologia ma ciò che si riscontra è che seguendo metodi di scuole diverse si ottengono risultati simili. La scuola italiana, che si basa sul metodo morettiano, integrando i contributi provenienti da altre scuole.
Il metodo di Girolamo Moretti (che è il metodo che utilizzo) si distingue per originalità, livello di approfondimento e trasmissibilità.
Girolamo Moretti ha identificato i segni della comunicazione non verbale della scrittura, che combinati tra loro, diventano rilevatori della personalità del soggetto. Il risultato è un metodo di indagine rigoroso, oggettivo e trasmissibile.
Cosa serve per poter fare un’analisi grafologica?
La scrittura spontanea, scritta in posizione comoda su un qualsiasi foglio di carta bianco e senza righe.
Il tipo di penna è importante e sono infatti da evitare pennarelli, le penne stilografiche con pennino rigido, perché non consentono di rilevare la pressione, ovvero la forza che la mano imprime attraverso la penna sul foglio.
E’ necessario che il testo non sia stato scritto su un supporto troppo rigido, ovvero direttamente sul tavolo ma è sufficiente sovrapporre due o tre fogli.
La penna che si presta bene all’analisi grafologica è la comune penna biro nera.
I’analisi grafologica va inoltre fatta su ampie porzioni di scrittura, almeno mezza pagina e possibilmente su scritti di epoca diversa.