Tutti sogniamo ma al risveglio spesso non lo ricordiamo, perchè?


Il sogno:  Il custode del sonno

Perché si sogna?

Secondo Eraclito “coloro che sono desti hanno un mondo comune, mentre tra i dormienti ciascuno si rivolge ad un mondo privato”.

Questo “mondo privato” è il mondo dei sogni di ciascuno. Il sogno è presente nella vita psichica di ogni essere umano, sia che appartenga ad un popolo primitivo sia ad un popolo evoluto.

Mentre dormiamo, l’attività psichica responsabile del sogno, non cessa mai ed è costante durante tutta la nostra vita esaurendosi solo con la morte.

Ad ogni paziente che, alla mia richiesta di parlare dei propri sogni, afferma di non poterlo fare, perché non sogna, rispondo che non è possibile non sognare ma che è molto facile dimenticare il contenuto, conservandone solo flebili tracce che scompaiono definitivamente durante il giorno.

Freud asseriva che,  sognare ma non analizzare il contenuto occulto, sia come ricevere una lettera, non aprirla e leggere solo l’indirizzo sulla busta. Il compito di “aprire la busta” comprendendone il significato profondo, è proprio dello psicologo che nel farlo terrà sempre presente l’ambiente in cui vive il soggetto sognante, ed il vissuto dello stesso.

L’autore del sogno

L’autore del sogno, è il regista di quello che si può considerare una vera e propria pellicola cinematografica che, formando una serie di immagini in movimento, viene proiettata sullo schermo della nostra mente. Di solito queste scene sono accompagnate da suoni che ne costituiscono la colonna sonora. Non sempre il sognatore sembra avere il ruolo di protagonista nel dramma proiettato. Talvolta il sognatore potrà apparire solo come spettatore, mentre altri protagonisti avranno una loro realtà oggettiva. Rimarrà, quasi sempre esclusa la consapevolezza del sognatore di esserne l’autore.

Melania Klein sottolineava come i sogni dei bambini somigliassero ai loro giochi. Nei disegni infantili si  ritrovano spesso riferimenti alla loro attività onirica che rimandano al vissuto del bambino stesso ed ai rapporti con l’ambiente in cui vive.

Esattamente come il bambino nel gioco ripropone l’attività onirica, l’autore di un’opera teatrale mette in scena il suo vissuto facendolo interpretare dai personaggi. Così possiamo dire, con Ella F. Shrpe psicanalista inglese “il mondo dei sogni è un palcoscenico dove ogni notte una sola persona recita diverse parti allo stesso tempo” (Shrpe E. F. L’analisi dei sogni, p.47).

E’ anche fondamentale ricordare che Freud ha definito il sogno il guardiano del sonno ed infatti ogni volta in cui, il contenuto del sogno provoca sensazioni inquietanti ed emozioni troppo intense, provoca il risveglio del soggetto sognante.

Al contrario, quando l’attività  onirica è  ben costruita e cifrata, il sognatore può continuare a dormire facilitandone anche l’oblio. Per concludere quindi, quanto più il sonno è prolungato e tranquillo, tanto più è ricco di immagini oniriche che garantiscono il benefico riposo proteggendosi da stress, turbamenti e insonnia che possono mettere a rischio l’equilibrio psicofisico.